WhatsApp, i messaggi sono delle prove: occhio quello che scrivi, la sentenza è storica

WhatsApp, al contrario di quello che avreste immaginato i messaggi sono delle prove: occhio quello che scrivi, la sentenza è storica.

Whatsapp prove
Whatsapp, stai attento a quello che scrivi nei messaggi – icicero.it

Whatsapp è, senza ombra di dubbio, la piattaforma messaggistica più usata da tutti. Infatti è stata praticamente la prima anni fa che ha dato la possibilità ai propri utenti di non messaggiare solo tramite sms, ma anche tramite appunto un’app che per tutti questi anni ci ha dato la possibilità di mandare messaggi gratis.

Certo, come dimenticare il periodo in cui venne praticamente messa a pagamento e, senza pagare circa un euro all’anno, non era più possibile scrivere qualcosa ai nostri amici, ma quei tempi per fortuna sono piuttosto lontani.

Insomma, ad oggi Whatsapp oltre ad essere una delle app più usate, è praticamente una delle applicazioni di cui ci fidiamo di più. Si dice sempre che internet conserva tutto anche se cancelliamo la cronologia, ma di Whatsapp di solito ci fidiamo ciecamente e scriviamo ai nostri amici tutto quello che ci passa per la testa, pensando che l’unico modo in cui certe cose potrebbero essere divulgate, è solo quello di fare degli screenshot. Ma è davvero cos? Triste dirlo ma no, purtroppo non è l’unico metodo.

Whatsapp, fai attenzione a quello che scrivi: i messaggi potrebbero essere delle “prove”

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Whatsapp, stai attento a quello che scrivi nei messaggi – icicero.it

Di solito nelle chat di WhatsApp diciamo ai nostri amici davvero qualsiasi cosa, a volte anche in modo molto più sincero rispetto alle volte in cui li incontriamo dal vivo. Ma a questo punto sorge sempre il solito dubbio: i messaggi che scriviamo su WhatsApp, così come gli sms, possono essere usati anche come prove? Cosa dice in merito la legge?

L’avvocata Alice Passacqua ha deciso di chiarire questa cosa una volta e per tutte con un video pubblicato sul suo profilo Instagram. Nel filmato la nota avvocata ha ricordato che la cassazione, con la sentenza n.12633 del 2024, ha messo in chiaro che la riproduzione fotografica dell’sms o del messaggio WhatsApp è legale e può essere usata in giudizio come una sorta di prova documentale.

Per essere più chiari, nella sentenza viene specificato che i messaggi WhatsApp e quelli normali di testo vengono tenuti al sicuro all’interno della memoria di un dispositivo possono appunto fungere da documenti. La loro acquisizione che avviene attraverso la riproduzione fotografica viene considerata legittima.

In questi casi non viene applicata né la disciplina delle intercettazioni così come quella che fa riferimento all’acquisizione di corrispondenza. La sentenza della Cassazione infatti ha rivelato che in questi casi non ci troviamo davanti alla captazione di una serie di comunicazioni ma solo davanti alla “mera documentazione ex post di detti flussi”.

Proprio per questo motivo bisogna fare davvero molta attenzione a quello che scriviamo su Whatsapp, infatti esiste il rischio di finire in conseguenze molto importanti anche sul piano civile. Proprio per questa ragione c’è la possibilità che un insulto sull’app diventi reato, ma per far sì che questo accada, devono sussistere due condizioni:

La prima ha a che fare con il contenuto dell’insulto, ovvero va chiarito prima se ci ritroviamo davanti al caso di una semplice critica o se invece è stata praticamente attaccata l’integrità dell’altra persona. La seconda cosa che va chiarita, invece, è se si tratta di ingiuria o diffamazione: nel secondo caso si tratta di un vero e proprio reato.

Quando si tratta di una chat di gruppo invece va considerata se la parte che viene offesa è in linea nel momento in cui viene mandato il messaggio, infatti l’ingiuria si verifica in presenza della vittima, mentre la diffamazione viene diffusa nei riguardi di terzi.

Dunque, da questo momento, fate assolutamente attenzione a quello che scrivete. Se per esempio una persona che si sente presa in giro da voi decide di denunciarvi, ha tutte le prove necessarie per potersi scagliare in modo legale contro di voi. Nell’epoca moderna i messaggi su Whatsapp sono dalle vere e proprie prove e non esistono scappatoie per far credere ad un tribunale che determinate frasi non le abbiate scritte voi, per questa ragione pensateci due volte prima di scrivere qualcosa di offensivo.

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